Gli ultimi modelli di smartphone se la giocano sempre tutta sulle nuove tecnologie e tutto quello che il loro utilizzo può significare per il consumatore.
Di fatto l’utente medio ha un comportamento “prevedibile” nel nostro utilizzo quotidiano, siamo abbastanza ripetitivi ed alcune funzioni, app o strumenti, vengono solo di rado prese in considerazione. Stesso discorso si può fare per le immagini , fotografie o video.
La maggior parte dei consumatori, utilizza funzioni automatiche, preimpostate, rassicurati dal fatto che una dose massiccia di megapixel sia sufficiente a rendere le immagini spettacolari senza dover intervenire troppo tra impostazioni e parametri sconosciuti ai più.
Questo atteggiamento ha per anni condizionato le scelte del consumatore finale.
Da poco tempo invece, un nuovo ed allettante concetto strizza l’occhio al consumatore che è alla ricerca della perfezione col minimo sforzo: l’intelligenza artificiale.
Questo nuovo prodigio altro non è che l’ottimizzazione dell’apparecchio in base alle abitudini dell’utente.
Lo smartphone dotato di AI, ad oggi presente su quasi tutti i dispositivi, dopo qualche giorno di utilizzo è in grado di riconoscere le nostre abitudini, l’energia che consumiamo, le app che usiamo con frequenza e tutto quello che facciamo solitamente. A questa lettura si aggiunge anche quella relativa alla regolazione automatica dei settings della fotocamera, in base alla luce, alla distanza, al soggetto ed a tutti gli altri parametri, con il fine utlimo di ottenere un risultato che nulla ha da invidiare a quello di una macchina fotografica professionale.