Huawei: c’è vita senza Google!

Prima dell’estate del 2019 il governo americano, stupendo il mondo intero, svelò i risultati di quelle indagini segrete sul pericolo di un reale spionaggio perpetrato dal governo cinese attraverso gli strumenti dedicati allo sviluppo della connettività 5G prodotti da uno dei più importanti Brand orientali cioè Huawei. Il clamore fu davvero incredibile, un governo che dichiarava impropria la condotta di uno dei marchi più importanti della telefonia ed al contempo vietava a molte delle compagnie statunitensi di mantenere rapporti di collaborazione con questo grande produttore. La vicenda ancora oggi, a distanza di tempo, appare intricata e di difficile comprensione. Il cosiddetto ban ha imposto a molte compagnie americane di interrompere il supporto hardware e software a Huawei. Ma Huawei, nonostante il ban, è diventato il primo produttore mondiale di telefonia mobile grazie a una presenza predominante sui mercati orientali che rappresentano al momento il vero centro di gravità dei mercati legati alla grande tecnologia. La difficoltà più grande per Huawei riguarda l’ecosistema Android di cui sono dotati al momento tutti i devices prodotti dal gigante cinese. Come si sa Android è Open Source, ovvero può essere tranquillamente utilizzato da tutti, ma le patch di sicurezza il supporto software e tutte quelle applicazioni che ogni utilizzatore di Android considera parte integrante dell’ecosistema, sono soggette alle limitazioni imposte dal governo americano. Basti pensare a Gmail e Google Maps, ma sono davvero tante le limitazioni di Huawei nell’utilizzare ancora questo sistema operativo come base per i propri smartphone. Il paradosso che vede il maggior produttore mondiale di telefonia non poter utilizzare il maggior sistema operativo mondiale di telefonia mobile ha assunto aspetti imbarazzanti, basta considerare solo che, tutti i modelli registrati prima del giugno 2019, continueranno a ricevere il supporto le patch di sicurezza e potranno utilizzare tutte le applicazioni, ma i nuovi modelli non potranno contare sul pacchetto full di Android. Huawei ha continuato a produrre smartphone eccellenti, la serie P40 ad esempio presenta modelli davvero sensazionali, fotocamere all’avanguardia, design evoluto, prestazioni al top, ma ha solo un grande difetto, non può più contare sui servizi Google, per degli smartphone che possono arrivare a costare anche €1500. Inevitabilmente queste limitazioni li rendono meno appetibili rispetto alla concorrenza considerando anche i prezzi e per questo motivo Huawei non è stata a guardare e presto lancerà un suo sistema operativo chiamato Harmony, che debutterà dapprima sui televisori Smart per poi arrivare sugli smartphone. Si tratta di un ecosistema completamente nuovo che equipaggerà Huawei e Honor. Gli utenti di Android, estimatori del marchio, sono lì a guardare, la sfida è lanciata ma non sarà certo facile sostituire le abitudini quotidiane di miliardi di persone eproporsi con un sistema operativo tutto nuovo ed indipendente che di fatto parte da zero. Non resta che attendere le performances di Harmony per capire se potrà rappresentare, a tutti gli effetti, una vera rivoluzione.