Siamo ormai in piena rivoluzione digital, una rivoluzione che non è destinata ad esaurirsi, tutt’altro, la tecnologia grazie a soluzioni sempre più “spinte e coraggiose”, sta diventando complice e “collega” in molte delle nostra attività. Gli smartphones sono diventati uno strumento insostituibile, oggi farne a meno sembra davvero impossibile. Grazie a migliaia di applicazioni il telefono è diventato oggi compagno di lavoro di giochi e custode di dati e segreti. Ma sarà tutto oro quello che luccica? Facciamo un paio di considerazioni; il mercato dei pc vede solo 3 principali players, Windows arriva a superare di poco il 90% seguito da Apple con l’8,5% e Linux a cui resta la parte più piccola ma fortemente motivata. Sarebbe stato logico pensare alla naturale convergenza tra sistema operativo Pc e Os del telefono, ma non è stato così, i Windows phones hanno avuto vita breve e difficile, il grande entusiasmo con i quali Microsoft aveva annunciato l’acquisto di Nokia per sfruttarne il know how, è durato poco, e le cause sono state sotto gli occhi di tutti. Gli sviluppatori di app sono diventati il vero ago della bilancia, sviluppando le proprie creazioni solo per iOS e Android, hanno decretato, di fatto, la fine di Windows e Blackberry. Più semplicemente i prodotti RIM e MICROSOFT non riuscivano a fare le stesse cose di un qualsiasi telefono Android o Apple, e questo nonostante un comparto hardware assolutamente invidiabile. Oggi ci troviamo di fronte ad un mondo di pc equipaggiati con Windows ed un mondo di smartphones Android e iOS, nessuno dei due in realtà riesce a dialogare bene con il sistema di Redmond, quindi una scelta che è ricaduta negativamente sul pubblico. Documenti, clouding e strumenti di produttività, tra telefoni, tablet e pc, vivono ancora momenti di difficoltà nella gestione del workflow. Ci auguriamo tutti una vera grande, definitiva manovra per far convergere in un unico prodotto tutti i nostri strumenti lavorativi.