Tutte le case produttrici di smartphone hanno, prima o poi, fatto i conti con il desiderio del tablet. Il tablet può essere considerato lo strumento sul quale attualmente si concentrano le attenzioni del mercato, soprattutto per le potenzialità inespresse.
Oggi molte categorie professionali svolgono la propria attività lavorativa avvalendosi di strumenti quali PC Desktop e notebook. Se i primi sono elementi ormai normalmente presenti in ogni abitazione, i notebook sono indispensabili per i professionisti, in quanto permettono di avere sempre con sé parte del proprio business. Tuttavia questi ultimi non sono “agili” quanto potrebbe essere un buon tablet, costringendo chi ne fa un utilizzo costante a portare con sé borse o zaini abbastanza pesanti ed ingombrati, indipendentemente dalle migliorie in ambito di compattezza garantite negli ultimi tempi.
Il tablet è stato visto, sin dal principio, come uno strumento intermedio in grado di coprire il vuoto tra smartphone e notebook ma sino ad oggi non ha avuto l’evoluzione desiderata dal mercato.
I primi modelli erano belli, nuovi, potenti e giustificatamente costosi ma con dei grandi limiti.
I limiti dei primi tablet erano legati ad un comparto hardware debole e non sufficiente a garantire la potenza e l’efficienza desiderata dall’utente finale, con il risultato di avere degli smartphone più grandi, adatti alla navigazione e poco più.
Di fatto infatti la produttività di chi lavorava sul notebook non poteva essere garantita allo stesso modo sul tablet data la sostanziale differenza in termini di software.
Inoltre il mondo era diviso tra IOS ed Android e la maggior parte dei professionisti lavorava in ambiente windows per i PC Desktop.
Tra conversioni ed incompatibilità, la possibilità di avere un workflow forte e costante si è sempre infranta contro una realtà di versioni differenti ed incomprensibili stop.
Il tablet diventò uno strumento strano, adattissimo a tenere buoni i bimbi, sfruttatissimo dai geek in grado di costruirci attorno vere stazioni multimediali, ma la produttività lavorativa in ambito gestione file, office ed affini rimase troppo simile a quella di un normale smartphone.
Il tablet è stato quindi identificato come uno strumento “non necessario” e questo ne spiega il non completo successo.
Oggi le prospettive sembrano essere migliorate. L’hardware dei tablet può sostenere un pacchetto office a tutti i livelli. Le “armi” si stanno evolvendo. Un esempio è la linea PRO 2018 della Apple che propone dei tablet incentrati sulla produttività ma anche Android, molto probabilmente con Huawei e Samsung, presenterà dei tablet extreme in grado di colmare il gap.
D’altra parte c’è Microsoft con i Surface che ha già fatto centro presentando un tablet che risulta davvero essere un perfetto desktop replacement anche se a prezzi decisamente hard.
Natale è vicino e molte novità non si faranno attendere.